Battersi fino all’ultimo (Rivista Amnesty, agosto 2018)

Battersi fino all’ultimo (Rivista Amnesty, agosto 2018)

Nel 1966, una ragazza di 17 anni viene incarcerata perché incinta e innamorata di un uomo divorziato sette anni più grande di lei. Nel 2004, un ragazzo che non sta più nella pelle all’idea di cominciare la scuola reclute e servire il suo paese, viene scartato dal servizio militare e dal servizio civile perché gli viene diagnosticato il diabete. Viene obbligato a pagare una tassa di esenzione dall’obbligo di servire di 700 franchi all’anno. Nel 2009, l’Ufficio federale della migrazione nega il diritto di soggiornare legalmente in Svizzera a un richiedente d’asilo dello Sri Lanka e sua moglie, nonostante le persecuzioni politiche a cui egli era stato sottoposto nel suo paese. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ascoltato le richieste di queste persone. Se l’iniziativa per l’autodeterminazione venisse accettata, non potremmo più ricorrere alla CEDU per far valere le nostre libertà fondamentali.

Leggi l’articolo di approfondimento pubblicato sulla rivista Amnesty (agosto 2018)