L’importanza del diritto internazionale

L’importanza del diritto internazionale

Riportiamo l’articolo di Simone Boraschi, consigliere comunale PLR a Caslano, pubblicato sul CdT il 18 ottobre.

L’iniziativa per l’autodeterminazione fonda uno dei suoi pilastri sulla possibilità di denunciare i trattati internazionali che entreranno in contrasto (o che lo sono attualmente) con il diritto svizzero. La Costituzione deve quindi rappresentare il primo riferimento per trattare con gli Stati e concludere dei trattati internazionali. Questi trattati e il diritto internazionale sono dipinti come un nemico dal quale bisogna difendersi con lo scudo rossocrociato della Costituzione. Ma il diritto internazionale svolge in verità un ruolo importante per la Svizzera e non deve essere colpevolizzato. Rappresenta, con le sue regole, la garanzia per la Confederazione di fare valere le proprie ragioni al tavolo degli stati, come affermato dal consigliere nazionale Giovanni Merlini, attraverso la forza del diritto, anziché con il diritto della forza consono più ai grandi stati. Ci permette quindi di relazionarci con gli altri Stati e con le organizzazioni internazionali e non solo con l’UE come vanno dicendo in molti. Bisogna ricordarsi anche che le relazioni estere sono principalmente delle relazioni di interessi, dove uno Stato persegue quello che ritiene più vantaggioso per il proprio Paese. Per questo gli accordi che ne derivano si fondano su dei contratti, dove le parti si accordano reciprocamente su chi fa cosa. Con i nuovi articolo 56a e 197 n. 12 della Costituzione si vuole invece fornire alle autorità la possibilità di uscire, a piacimento politico, da un trattato già siglato e si vanifica in un colpo solo pure la sicurezza del diritto. A ogni modifica della Costituzione potrebbero essere decine i trattati che verrebbero a cadere in un Paese che ogni dieci minuti scambia con l’estero 18 container di merci e che ha siglato oltre 500 accordi a riguardo. Ma la modifica non sortirà un qualche effetto nella pratica, perché de iure i trattati internazionali devono essere rispettati da entrambe le parti e nemmeno le norme di diritto interno possono bloccarlo (leggasi gli articoli 27 e 46 della Convenzione di Vienna sui trattati internazionali). Denunciare e rinegoziare tutti i trattati incriminati come proposto dagli iniziativisti è una pura illusione.

Per modificare un contratto bisogna essere, anche nell’ambito privato, almeno in due a volerlo. Se solo uno si dimostra interessato, la modifica non si fa e l’altra parte rimane con un pugno d mosche in mano. Per tanto gli altri stati potranno tranquillamente far valere le proprie ragioni e pretendere di essere rimborsati per i danni subiti e la Svizzera perderà credibilità agli occhi dei suoi partner. Per evitare questo bisogna respingere con un no convinto l’iniziativa per l’autodeterminazione il prossimo 25 novembre.