Difendiamo la reputazione della Svizzera

Difendiamo la reputazione della Svizzera

Il nostro Paese si distingue nel mondo per il suo rispetto del diritto, sia internamente che esternamente. Per fortuna non sono solo io a sostenerlo, ma… «repetita iuvant». La Svizzera è depositaria di numerosi accordi internazionali e grazie al nostro ruolo di Paese neutrale contribuiamo a promuovere nel mondo il rispetto dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto. È proprio grazie a questa nostra reputazione se possiamo godere di ottime relazioni con moltissimi Paesi che ci permettono di crescere economicamente e avere un ruolo di primo piano sulla scena internazionale pur essendo un piccolo Stato. Se pensiamo alla storia recente, molti dei vanti della Svizzera e di cui bisogna andar fieri, sono legati alle relazioni con l’estero. La Ginevra internazionale ha un eco e un impatto sulla politica globale. Anche il nostro «made in Switzerland», un marchio apprezzato in tutto il mondo, è immagine dell’apertura del nostro Paese al commercio estero e all’innovazione. Nella politica estera siamo da sempre paladini della difesa dei diritti umani e la promozione della democrazia.

Considerata la realtà di chi siamo, come possiamo mettere tutto questo a rischio? Le modifiche costituzionali proposte dall’iniziativa avrebbero due conseguenze che creerebbero imbarazzo e incertezze per il nostro futuro. L’uscita dalla Convenzione sui diritti dell’uomo sarebbe un assurdo passo indietro nei confronti di tutto quello in cui la Svizzera ha difeso nel mondo negli ultimi 50 anni. Come possiamo continuare a parlare e difendere la nostra democrazia diretta come esempio nel mondo, quando non accettiamo neanche l’unico strumento fondamentale che protegge i diritti fondamentali delle cittadine e dei cittadini svizzeri?

L’introduzione delle modifiche costituzionali creerebbe inoltre una situazione in cui il rispetto di trattati internazionali potrebbe essere messo in discussione con grande facilità da parte nostra. Questo significa molto semplicemente che da partner affidabili diventeremmo partner inaffidabili. Dagli accordi commerciali a impegni nell’ambito dei diritti individuali, numerosi trattati sarebbero a rischio di denuncia. È nel nostro DNA di Svizzeri difendere lo Stato di diritto e proteggere i diritti fondamentali che stanno alla base di una democrazia diretta. Non lasciamoci quindi ammaliare dagli slogan facili, perché i contenuti di questa iniziativa non hanno nulla a che fare con il rafforzamento della democrazia. L’iniziativa è invece pensata per indebolire le nostre relazioni con l’estero e poter denunciare i trattati scomodi all’UDC, come la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, perché impediscono loro di proporre iniziative contrarie ai diritti fondamentali.

La nostra democrazia difende solo i valori che noi scegliamo di difendere. Questo è significa essere davvero svizzeri e autodeterminati!

Morena Ferrari Gamba, vicepresidente PLR di Lugano e consigliera comunale

Opinione apparsa sul Corriere del Ticino, 9 novembre 2018