Da Pollegio a Mendrisio per dire no all’autodeterminazione

Da Pollegio a Mendrisio per dire no all’autodeterminazione

La giornata di sabato 10 novembre ha visto numerose azioni contro l’iniziativa per l’autodeterminazione in tutta la Svizzera. In Ticino il bus “insieme per il no”, che ha unito il comitato interpartitico “No all’isolamento della Svizzera”, Uniti dal Diritto, Amnesty International e i partiti I Verdi del Ticino, PLR, PS e il Comitato di Berna, ha girato il Cantone da Pollegio a Mendrisio per incontrare la popolazione e renderla attenta sui rischi e pericoli dell’iniziativa.

“Con un’economia aperta e fortemente interconnessa su scala internazionale, la Svizzera ha bisogno di relazioni stabili e affidabili con l’estero. Il diritto internazionale consente agli Stati di promuovere i propri interessi a livello internazionale e pone le basi per la competitività, il successo e la prosperità” – spiega il Comitato interpartitico.

Secondo Uniti dal Diritto, l’iniziativa è inutile e indebolisce non solo i diritti fondamentali delle cittadine e cittadini svizzeri, ma anche gli strumenti della nostra democrazia che permettono di bilanciare il potere tra tribunali, governo, parlamento e popolo. Senza dare alcuna risposta su come e chi deciderà quando e quali trattati denunciare, il rischio di un caos giuridico è enorme e non gioverebbe in nessun caso al nostro Paese.

“Con questa votazione si gioca il destino della difesa dei diritti umani in Svizzera” – sottolinea Amnesty International. “Votare NO significa proteggere le minoranze, come quella di lingua italiana, che in futuro potrebbero vedere spazzati via da un’iniziativa popolare dei diritti che diamo per acquisiti, ma che in verità non lo sono”.

Secondo il PLRT l’iniziativa limita notevolmente il margine di manovra della Svizzera nella sua politica economica ed estera. “Prosperità, stabilità e certezza del diritto sono inutilmente messe a rischio, così come numerosi posti di lavoro. Non dobbiamo lasciarci fuorviare dai facili slogan”.

Anche I Verdi del Ticino sono uniti contro l’iniziativa. “Il titolo dell’iniziativa è ingannevole, andrebbe ribattezzata ‘iniziativa anti-diritti umani’: “essa ha infatti come scopo principale la revoca della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che garantisce la protezione dei nostri diritti fondamentali. Questo testo di legge indebolirebbe la democrazia, la sicurezza e lo Stato di diritto in Svizzera”.

Per il PS l’iniziativa UDC “antepone i propri interessi nazionalistici a quelli del nostro Paese. È un pericolo per la Svizzera perché rappresenta un attacco frontale ai diritti fondamentali dei cittadini e delle cittadine; infatti uno degli obiettivi degli iniziativisti è quello di disdire la convenzione europea dei diritti umani (CEDU)”.

Anche per il Comitato di Berna, gruppo di giovani giuristi attivo nella difesa dei diritti fondamentali, l’iniziativa è da respingere: “Oltre che confusa dal punto di vista giuridico e fuorviante nelle sue promesse, l’iniziativa per l’autodeterminazione compromette gravemente la protezione dei diritti umani in Svizzera, la stabilità giuridica dello Stato di diritto svizzero e il commercio estero elvetico”.

L’articolo di Ticinonews