Comitato interpartitico per il SÌ

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Il sistema d’informazione Schengen (SIS II) è oggi uno strumento centrale delle autorità di polizia e di sicurezza in Svizzera. In breve tempo è ora possibile fare una ricerca internazionale su persone ricercate o veicoli rubati. Se la polizia di San Gallo durante un controllo si imbatte in una persona sospetta, connettendosi alla rete può verificare che questa persona, nonostante un comportamento impeccabile in Svizzera, sia ricercata ad Amburgo per delitti di furto con scasso.

In tempi in cui bande organizzate e reti di terroristi operano a livello transnazionale, non ha senso che ogni Paese limiti il lavoro della propria polizia al suo territorio. Solo grazie a una stretta cooperazione si può contrastare una tale minaccia. Per questi motivi, uno scambio di informazioni rapido è la chiave per il successo. Oggi per la Svizzera non è più ammissibile prolungare il permesso di soggiorno a un criminale ricercato internazionalmente semplicemente perché essa non ha accesso alla base di dati corrispondente. I diversi sistemi d’informazione Schengen (SIS II e VIS) hanno contribuito chiaramente a migliorare la sicurezza nel nostro Paese.

Il numero totale di reati registrati dalla polizia in Svizzera è infatti diminuito fortemente negli ultimi anni: nel 2017 è stato inferiore del 21% rispetto a quello del 2009 (fonte). La Confederazione parte dal principio che in caso di uscita da Schengen dovrà investire tra 400 e 500 milioni di franchi all’anno per garantire, tramite misure di compensazione, la continuità di un tale livello di sicurezza in Svizzera (fonte).